Amore un corno

Amore un corno

“Io non sono gelosa. Qui lo dico e qui lo lego.”
“Fare la finta scema è il metodo migliore per attirare un vero imbecille.”
“Una mia amica cornuta ha affidato tutti i suoi risparmi a un esperto di investimenti. Ora il marito è in prognosi riservata: ha tracce di pneumatici dappertutto.”
“È meglio non tentare di sedurre un troppo infantile: invece di allettarlo si rischia di allattarlo.”
“Un matrimonio sbagliato è un film dell’errore.”
“Io non sono gelosa neanche quando lui rimorchia sulla spiaggia. Qui lo dico e qui lo annego.”
“Un mio amico è stato mollato in sequenza da Carla, Francesca e Marcella. Gli manca il colpo di Grazia.”

Caro Maschio, mi hai fatto male ma non ti odio, anzi nonostante tutto ti amo, perché quando ti ho conosciuto hai allargato la mia mente e soprattutto la mia fronte.
So che nonostante le apparenze da padreterno sei solo un fesso, ma so anche, come ho scritto, che una fessa come la sottoscritta non diventerà mai lesbica: sarà sempre attratta dal fesso opposto.
Visto che hai contribuito non poco a farmi andare definitivamente fuori di testa, ti dedico questi “fuorismi” con la speranza di ritrovarti un giorno un po’ più cresciuto, non solo di età.
Cornutamente tua,
Elisabeth

Elisabeth V.A., nome in codice Brianna, è nata il 25 luglio di un anno imprecisato della seconda metà degli anni ottanta, in un paese imprecisato tra le Alpi e il Polo Nord.
La precisione e la geografia non sono mai state il suo forte.
Parla di sé in terza persona perché non è troppo in sé.
Attratta come tante ragazze dal mondo della moda, appena arrivata a Milano è entrata e scappata nel giro di 24 ore da un’agenzia di fottomodelle (il refuso è puramente voluto).
Successivamente ha lavorato in pubblicità come copriwater, poi ha cambiato aria perché anche quella del water non era delle migliori.
Dopo diciotto mesi di precariato nella pubblica amministrazione italiana ha sentito il bisogno di iscriversi a Psicologia, anche se forse Psichiatria sarebbe stata più indicata.
Una notte di mezzo inverno, appena uscita da un cubo di ghiaccio ha osservato che una caldaia in blocco riprende a funzionare se inserisci la spina nell’altro verso.
Applicando lo stesso principio, dopo un’esperienza fallimentare di cucina creativa e scrittura tradizionale ha invertito le polarità: da allora si dedica alla cucina tradizionale e alla scrittura creativa.
È vincitrice del Premio Internazionale “The Dumbest Self Marketing in the World”.
Odiando mettersi in mostra ha fondato il Club degli Assenzialisti, di cui fanno parte a pieno titolo anche l’editore, la grafica e il webmaster.
Coerentemente con lo spirito del Club, i volumi che ha pubblicato sono ovviamente assenti dagli scaffali delle maggiori librerie mondiali.
Ama il cibo italiano (beh, non si può essere sempre originali…), la musica downtempo/trip-hop, la satira, i satiri (se esistessero…) e le persone serie, cioè quelle che non si prendono mai troppo sul serio.
Detesta tutto ciò che è corretto (caffè a parte), non sopporta le molestie e i rumori molesti: il termine comprende la TV, i social, la musica dei grandi magazzini, la politica, il gossip, gli stalkers compulsivi, i whatsappers ossessivi, i produttori seriali di fake news, i (cog)leoni da tastiera e in generale tutti quelli che non hanno nulla da dire ma lo dicono lo stesso.

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